venerdì 29 gennaio 2010

Piccola escursione a Capraia: il diario di Ruggero

Intorno alle nove, dopo aver preparato la barca gentilmente messa a disposizione per la ciurma da Alberto, una futura guida ambientale, siamo partiti, con le migliori condizioni che potevamo trovare verso Capraia. Appena usciti dal golfo di Portoferraio abbiamo trovato una leggera brezza che ci ha permesso di invelare la barca. In un attimo, tutti i componenti del gruppo si sono dimostrati entusiasti e affiatati. Riccardo, si è messo subito a preparare un lauto pranzo, Alberto, da buon skipper, impartiva ordini a Daniele che si divertiva ad apprendere nozioni di vela, Vittorio aiutava nelle manovre Patrizio nel mettere a segno le vele e io…. mi dilettavo nella pesca a traina. Dimenticavo Andrea, forse perché appena usciti dal porto si è beccato il mal di mare.
Dopo una bellissima traversata siamo giunti intorno alle 14 nel porto di Capraia. Abbiamo ormeggiato la barca e siamo scesi a terra per una prima escursione. Dal porto, siamo saliti per la visita del paesino, da qui abbiamo proseguito lungo costa per visitare la costa nord occidentale facendo un bellissimo percorso ad anello, passando per la Cala dello Zurletto e la Chiesa di S. Rocco per ritornare al porto intorno alle 18. La serata è trascorsa tra il bar del porto e la dinette della barca. Il giorno seguente ci siamo preparati per il vero percorso trekking che ci eravamo promessi di fare. Infatti, dal porto siamo partiti in direzione Il Piano per iniziare a salire lungo il sentiero lastricato che ci ha condotto fino allo Stagnone. Qui abbiamo riposato e fatto uno spuntino. Intorno alle 13 e 30 abbiamo proseguito fino alle vecchie diramazioni carcerarie e poi, intorno alle 15 e 30 siamo ripartiti per l’Elba. Visto il mio scarso successo alle traine, ho lasciato il compito a Vittorio che si è dimostrato subito più bravo (o fortunato?) di me. Infatti a 4 miglia dall’isola ha abboccato alla canna un bellissimo tonnetto di circa 6 chili. In quel momento tutto l’equipaggio si è precipitato sulla parte poppiera della barca nella speranza di portate a buon fine la cattura. Vittorio e Daniele si sono alternati alla canna e con una inaspettata bravura hanno portato sotto la barca lo splendido pesce. Alberto invece ha preso il raffio e con l’esperienza del capitano ha portato bordo la nostra futura cena. Il tutto si è concluso a casa di Patrizio con uno splendido sushi.

Ruggero Lipani

Nessun commento:

Posta un commento