sabato 24 ottobre 2009

Parlando di granito con Fulvio...

La prossima settimana si inizieranno a programmare Le Domeniche del Granito. Partiti anche gli ultimi vacanzieri, che sono arrivati in buon numero sul finire di stagione, prendo un po' di fiato. E col pensiero sul Capanne, al Ginevro e ai mille viottoli elbani rammento un sacco di personaggi isolani che hanno fatto da protagonisti, insieme al granito, all'evento più atteso dell'inverno elbano. Le Domeniche del Granito è un'idea molto bella e la storia che si cela tra le coti della montagna è una scenografia meravigliosa quanto semplice e solida allo stesso tempo. Ho avuto la fortuna, per un po', di vivere a San Piero, un paese da sempre vicino a questa manifestazione domenicale, ed ho avuto l'opportunità di conoscere persone veramente eccezionali. Quando parlo di granito il pensiero va a Fulvio Montauti e ad una serata che divenne poi nottata, trascorsa con un po' d'amici a San Piero, nella quale le storie delle cave si mischiavano con la vita dei personaggi, dei soprannomi tramandati di generazione in generazione. Fulvio è ricordato anche per il suo impegno di indubbio valore nel settore culturale e sociale elbano ed era appassionato di storia locale. Così, per ricreare un po' il clima, in attesa delle scarpinate e della tramontana mi rileggo questo scritto di Fulvio dedicato a San Piero ed al suo granito.

RV

"Sin dal periodo più buio della preistoria, per gli abitanti sud occidentali dell'Elba, il granito è stato l'elemento caratterizzante della loro cultura ed anche, nel corso successivo dei secoli, importante fonte economica. Buona parte degli utensili dei primi abitatori della nostra zona, rozzi raschiatoi per le pelli, pistelli per i mortai, macine di vecchissimi mulini rinvenuti intorno al Capanne erano di tale pietra come lo erano i monoliti sacri dei Sassi Ritti, del monte Cenno e del monte Tambone."

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